ARTICOLO SULLA VITA PRENATALE

QUANDO ERO NELLA PANCIA DELLA MAMMA… I BAMBINI  RICORDANO LA VITA PRENATALE E PARLANO CON I FRATELLINI IN UTERO

“Quando ero nella pancia della mamma” i bambini raccontano… è il libro sulla memoria prenatale del dott. Akira Ikegawa medico già direttore del reparto di ostetricia e ginecologia nell’Ageo Central General Hospital. Nel settembre 2000 ha tenuto una conferenza sui “ricordi fetali” nel corso del Seminario  di Medici per il Miglioramento delle Cure Mediche, il suo rapporto è stato pubblicato dalla stampa nazionale.  Nel suo libro “Iniziazione all’amore prenatale”  il dottor Ikegawa dimostra come i bambini ricordano il periodo trascorso nell’utero e la propria nascita. Nel 2000 effettuò un’indagine su 79 madri con figli di un’età compresa tra i 2 e i 7 anni. I risultati furono sorprendenti quasi la metà delle madri rispose che il figlio aveva ricordi di quel genere. “Era scuro e caldo nella pancia della mamma. Volevo restare lì per sempre”(femmina 2 anni e 8 mesi) “Stavo bene nella pancia della mamma. Era tutto rosso e caldo. Dormivo sempre…” (maschio- 2 anni e 6 mesi).Qualche bambino rispose perfino che era riuscito a “vedere cosa succedeva fuori”.  Quando venne condotta per la prima volta in un parco nel quale la madre era solita passeggiare durante la gravidanza, una bambina esclamò: “Conosco questo posto: lo vedevo attraverso il tuo ombelico…” (femmina 4 anni). Il figlio di una donna che era solita passeggiare al crepuscolo in un parco vicino all’oceano disse: “Quando ero nella tua pancia potevo vedere gli alberi, le case, le luci e tutte le cose. Le nubi erano arancioni come il tramonto. Anche la strade erano arancioni…” (maschio- 2 anni e 7 mesi). Il feto, sostiene il dott. Ikegawa, nell’utero possiede capacità che superano molto le nostre aspettative, sapendo che i nascituri sono consapevoli di quanto accade nel mondo esterno e in grado di rispondere agli stimoli provenienti da fuori, possiamo iniziare a comunicare con loro a un livello più significativo di quello espresso dal commento: “Tanto i bambini non sanno nulla”. I fratellini possono parlare con il feto nell’utero.  Questa madre disse al figlio: “Chiedi al bambino quando nascerà”. Egli appoggiò l’orecchio alla pancia per ascoltare, mormorando: “Uh-huh, uh-huh” e poi rispose: “Sì! Dice che verrà domani”. Il bambino nacque il giorno dopo (maschio 2 anni) Dal 2002 al 2003 il dott. Ikegawa ha condotto un’indagine presso le scuole materne delle città di Suwa e Shiojiri alla quale parteciparono 3601 soggetti e che probabilmente ha rappresentato il primo compendio al mondo sui ricordi prenatali e legati alla nascita.  Ha inviato il questionario a 3601 soggetti ricevendone 1620 risposte. 534 bambini (33%) riferivano ricordi prenatali, 335 (20,7%) parlavano di ricordi legati alla nascita, 354 (21,9%) serbavano memoria di entrambi i periodi e 615 riferivano di avere comunque ricordi di qualche tipo. Nascituri e neonati possiedono non solo i cinque sensi ma anche moltissime emozioni.  Alcuni bambini descrissero nei dettagli l’interno dell’utero e molti ricordavano persino la posizione del proprio corpo. Nel libro vengono riportati i disegni dei bambini che descrivono l’utero “un posto che somiglia a una pentola rossastra con qualcosa come l’acqua”. Nel disegno di come era prima di nascere, un bambino di 6 anni scrive: prima ero un puntino pustoloso (spermatocita primario) poi un verme nella melma (cellula spermatica) poi sono diventato come un porcellino (embrione-feto) poi sono diventato “umano” a alla fine un bambino vero”.

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